lunedì 23 febbraio 2015

ASTRATTISMO: CONCEZIONE E SVILUPPO

Un pensiero e una corrente  che modifica la visione della realtà


Si definisce astratta o non figurativa l'arte che non riproduce o rappresenta immagini riconoscibili, ma  ne  fa appunto astrazione  (dal latino "ab trahere", toglier via)  per giungere alla forma pura.  Il termine è piuttosto ambiguo perché non necessariamente l'artista parte dalla realtà e ne astrae la forma.   Può anche ispirarsi a immagini mentali che di per sé sono gia'  astrazioni  di un mondo oggettivo ed esteriore. Creera' in questo modo,  delle autonome invenzioni formali  basate  sul 
rapporto tra le diverse componenti dell'opera stessa.

La mancanza di oggetti o di temi leggibili non significa mancanza di significati. I significati sono però espressi solo dai colori, dalle linee, dalle forme compositive. Come l'architettura ha un valore espressivo e teorico anche se non riproduce alcun oggetto naturale; come la musica può evocare sentimenti e pensieri senza riprodurre alcun dato specifico, così la pittura, dicono gli astrattisti, non ha bisogno di imitare, o di rifarsi alla realtà. Deve piuttosto cercare una realtà più ampia e più vera di quella apparente
Paul Klee - Parnas (1932)




L'arte, ha detto Paul Klee, non rappresenta il visibile, ma rende visibile ciò che non  sempre lo è."

Per dare l'idea di una corsa, ad esempio, non è necessario dipingere una persona o una macchina in corsa: possono bastare poche linee o pochi colori in rapida successione. La pittura e la scultura, usate come linguaggi puri, possono in sostanza esprimere qualsiasi cosa.



Paul Klee - Paesaggio miracoloso (1920  


Paul Klee - Gatto e uccello (1928)























Ma non necessariamente il problema è espressivo o simbolico; se per alcuni artisti l'arte astratta aveva un valore comunque evocativo, emotivo, per altri, come i costruttivisti e soprattutto i neoplasticisti, si trattava addirittura del contrario: eliminare il sentimento e trovare la forma assoluta.
Theo_van_Doesburg
Composizione VII (Le tre grazie)
V.Tatlin- Monumento alla Terza Internazionale(1919)
















Negli ultimi decenni dell'Ottocento si affermò la teoria della pura visibilità, elaborata da Fiedler e da Hildebrandt, secondo la quale l'arte era un linguaggio specifico con leggi proprie, che aveva come fine la visione: "L'arte non elabora….... forme preesistenti e indipendenti da essa; principio e scopo dell'attività artistica è la creazione di forme che esistono solo grazie all'arte".

Nel 1907 Wilhelm Worringer, nella sua tesi di laurea "Astrazione ed empatia" scrisse: "L'impulso artistico originale non ha nulla a che spartire con la riproduzione della natura. Esso mira alla pura astrazione".
In senso proprio l'arte astratta nacque nel 1910 col primo acquerello astratto di Wasilij Kandinskij e si diffuse in Europa a partire dagli anni dieci. Nel 1911 Kandinskij e Franz Marc fondarono a Monaco "Der Blaue Reiter" (Il Cavaliere azzurro).
Wasilij Kandinskij primo-acquerello-astratto (1910)

Franz Marc-cavalli rossi e blu

Il gruppo, il cui nome derivava da un quadro dello stesso Kandinskij, ma alludeva alla spiritualità simboleggiata dall'azzurro, riunì alcuni artisti come August Macke, Gabriele Münter, Alexej Jawlenskij, Paul Klee, desiderosi di rinnovare il linguaggio pittorico.

August Macke Market-in-algiers(1914)

Alexej_von_Jawlensky_(autoritratto)1912
L’astrattismo ha le sue radici nel simbolismo, che si proponeva di cercare, scoprire e rappresentare la realtà interiore e nell’espressionismo che deformava la realtà fino a distruggerla. Kandinskij, dunque, teorizza l’astrattismo e si pone come uno dei suoi interpreti fondamentali.
Sono soprattutto il sintetismo e il decorativismo simbolista e la stilizzazione art nouveau, carica di suggestioni irrazionali e vitalistiche, ad alimentare il terreno culturale sul quale, attorno al 1910, si svilupparono diverse tendenze astratte nell'ambito dei movimenti d'avanguardia tedesco, russo, ceco e ungherese. Loro antecedenti immediati sono i due grandi movimenti innovatori dell'inizio del secolo, fauves e cubisti.
In Russia, dove già erano diffusi il cubismo, il futurismo e il raggismo, l'astrazione ebbe due diverse declinazioni: il suprematismo di Casimir Malevic e il costruttivismo di Vladimir Tatlin. Al suprematismo che cercava la forma assoluta, l'essenza (esplorava universi non contaminati dalle leggi di uno spazio e di un tempo oggettivo), si contrappose il costruttivismo, che era più proiettato verso una funzione progettuale e operativa dell'arte (linguaggio schematico e allusivo della tecnologia industriale).
Kazimir Malevic - Suprematismo (1915)

Vladimir Tatlin Il pescivendolo(1911)

Michail Larionov - Composizione raggista-dominazione di rosso(1912-13)
In Olanda Piet Mondrian e Van Doesburg, fondando la rivista "De Stijl" (Lo Stile) teorizzarono l'arte astratta come neoclassicismo (nuova forma), nello specifico come esigenza di un equilibrio tra universale e particolare. Attraverso la purezza astratta degli accordi tra linee e colori, tra grandezze e quantità, veniva superato l'aspetto individualistico che aveva guidato anche gran parte delle ricerche dell'avanguardia. La ricerca delle strutture logiche del reale, con la sua impersonalità, eliminava, secondo i neoplastici, il dato naturale e cioè l'aspetto tragico della vita.

Mondrian L'albero grigio (1912)
Mondrian_Composizione n.3 Alberi (1913) 
L'arte astratta ebbe anche importanti sviluppi negli anni venti con il Bauhaus (La casa della costruzione): una scuola, fondata dall'architetto Walter Gropius, che puntava a mediare il rapporto tra arte, artigianato e produzione industriale. Nel Bauhaus insegnarono, tra l'altro, Kandinskij, Klee, Mohologj-Nagj e altri astrattisti.

La stagione dell'astrattismo si conclude dopo la seconda guerra mondiale, lasciando spazio a nuove tendenze, legate a diverse poetiche, che pure continuano un discorso formale non figurativo: dall'espressionismo astratto e dall'action painting all'informale nelle sue molteplici varianti (lo spazialismo e la pittura nucleare in Italia), fino alle ricerche di arte programmata, al minimalismo, alla nuova pittura.

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